La guerra ai Diesel è giusta?

Dopo aver spinto la diffusione dei motori diesel per anni, l’UE gli ha dichiarato guerra. E’ giusto?

Il Dieselgate ha in qualche modo influenzato l’opinione pubblica creando un’immagine di motori altamente inquinanti per tutta la categoria senza distinzione.

Che i motori a gasolio fino a Euro 6b fossero inquinanti più dei cugini a benzina, non solo lo si sapeva, ma era anche accettato dalle norme europee antinquinamento, tanto è vero che i limiti di emissioni erano differenziati tra motori a benzina e motori diesel.

Per farvi un esempio: se per i benzina i limiti Eu5 erano 0,075 di HC e 0,060 g/km di NOx, per i diesel il limite era la somma di entrambi, 0,23 g/km di cui 0,18 massimo per i NOx

Qual è il motivo di questa differenziazione? Perché si doveva spingere sui motori diesel anche se più inquinanti dei cugini a benzina, solo perché emettono meno CO2 a parità di potenza.

Perché la UE ha dichiarato guerra al Diesel

Insomma l’UE cavalcando, a ragione o a torto, l’idea di ridurre l’effetto serra derivante dalle emissioni di CO2 da combustibile fossile, era disposta ad accettare che i suddetti immettessero nell’aria quantità più che triple di NOx che, invece, sono altamente cancerogene per le vie aeree.

Poi arrivò lo scandalo Volkswagen, allora… tutti contro il diesel, come se fosse il solo responsabile dei nostri problemi ambientali. Le cose cambiarono a livello di normativa e soprattutto i motori diesel diventarono anche più puliti di quelli benzina, ma ormai il torto era fatto. Quale politico si sarebbe sbattuto per promuovere la diffusione dei veicoli a gasolio ora rispettanti le nuove misure? Nessuno!

L’opinione pubblica ormai si era schierata, indicando questa alimentazione come altamente nociva per l’ambiente!

Da qui, tutta la politica non solo europea, ma mondiale, pronta a incentivare la vendita dei motori elettrici come la panacea di tutti i mali dell’ambiente.

Come sempre, si fanno queste cose senza badare alle conseguenze:

  • i costi eccessivi delle nuove auto elettriche,
  • il pericolo dovuto all’alta tensione presente sulle stesse,
  • lo smaltimento delle batterie a fine vita ed in ultimo,
  • l’aumento incontrollato dei consumi di energia elettrica, soprattutto quella prodotta con utilizzo di combustibile fossile.

Potevamo continuare con i motori diesel euro 6c/d?

Certo che potevamo farlo e senza incorrere nei problemi suddetti, ma la politica mondiale ha voluto lavarsi la coscienza e ha preferito affondare le auto con motore termico a favore di ulteriori danni all’ambiente e senza speranza di ridurre l’effetto serra.

Con quali conseguenze?

I costruttori di automobili obbligati dalla futura normativa Euro 7 (che pone il limite della CO2 a 30 mg/km nel ciclo WLTC) a elettrificare tutti i veicoli da omologare entro il 2026 per poterla rispettare, dovranno sopportare uno sforzo che può portare ad un vero e proprio crash economico con pesante influenza sull’occupazione e sull’economia mondiale

Toyoda, amministratore delegato della Toyota, casa automobilistica giapponese pur antesignana dei veicoli ibridi, vede questo passaggio come estremamente dispendioso e non giustificato tecnologicamente, perché se l’obiettivo è quello di ridurre la CO2, il poco tempo a disposizione per industrializzare la produzione delle auto elettriche, porterà ad una perdita degli investimenti fatti anni indietro per i motori termici, il che potrà portare alla chiusura di stabilimenti ed al licenziamento di migliaia di lavoratori.

Cosa ne pensate? fatelo sapere qui sotto, nei commenti.