L’auto elettrica è conveniente?

A prima vista, l’auto elettrica può sembrare veramente conveniente, ma lo è realmente?
La risposta non è semplice, bisogna fare dei distinguo.
Un elemento di cui tenere conto, come potete immaginare, è il costo dell’energia elettrica per la ricarica delle batterie, cioè il costo del kWh.
Dovete, poi, aggiungere il costo di installazioni di eventuali apparecchiature per collegare la vostra rete elettrica all’auto.
Da ultimo, dovete tener conto del maggior costo di acquisto di una vettura elettrica.

Come si calcola la convenienza

Quanto costa il kWh?
Questo è il punto cruciale: ad oggi non esiste un costo certo del kWh e c’è una gran confusione!
Infatti, se si ricarica la batteria a casa o in condominio (usando  il proprio contatore), il kWh costa circa 20€/cent, ma se si ricarica da una colonnina pubblica, il costo può salire anche ad 1,5€/kWh, fino ad essere gratuito in alcuni supermercati.
E per il futuro?
Chi lo sa, ma bisogna tenere conto che, nel prossimo futuro, con il diminuire di veicoli a motore termico, ci saranno minori entrate per lo stato dalle accise sul carburante, quindi vuoi che non pensino a mettere maggiori accise sull’energia elettrica?
Beh, a questo ci penseremo domani…
Per maggior chiarezza, facciamo un paio di conti per paragonare il costo al km di un veicolo elettrico con uno a gasolio, per esempio:
Una BMW i3 (elettrica) ha un consumo medio di 12 kWh/100 km, al prezzo di 0,20€/kWh e, quindi, per fare 100 km spende 12 *0,20= 2,4€.
Una Peugeot 1,6 Bluediesel consuma circa 4l/100km di gasolio, al prezzo di 1,5€/litro e, quindi, per fare 100km spende 4*1,5= 6€.
Se però la BMW elettrica fa rifornimento alla colonnina di un distributore pubblico, spende 12*1,5=18€!
Capite che a questo punto non c’è più convenienza!
Sicuramente, si è inquinato molto meno, almeno localmente (cioè), ma questo è un altro argomento e ne parlerò nel prossimo articolo.

Qual è, a questo punto, la soluzione migliore?

Non ci sono dubbi, la più conveniente è quella che comprende una stazione di ricarica in garage o posto auto, utilizzando l’energia proveniente dal proprio contatore, ancora meglio se quest’ultima proviene da pannelli solari.
La scelta dell’acquisto di un’auto elettrica o di un ibrido plug-in (vedi articolo dedicato) non può essere solo di tipo economico, valutando l’impatto sulle proprie tasche, ma anche ambientale.  La si può scegliere se veramente vogliamo fare qualcosa anche noi per salvare questo nostro pianeta in crisi.
Fare qualcosa per ridurre l’inquinamento e risparmiare nello stesso tempo è possibile, ma a lungo termine. Inizialmente bisogna fare un investimento maggiore rispetto all’acquisto di un veicolo tradizionale, ma nel lungo periodo si vedono i risultati.
A chi conviene?

A chi conviene

• Al pendolare che fa sempre lo stesso tragitto e al rientro a casa lascia l’auto per tutta la notte a ricaricarsi.
• A chi abita in una casa isolata o bi/tri-familiare, ancora meglio se c’è la possibilità di installare i pannelli solari.
• Anche a chi abita in condominio se nel posto auto o garage c’è la possibilità di collegare la propria stazione di ricarica al contatore di proprietà.

Per gli altri, la convenienza diminuisce notevolmente,  al momento, ci sono diverse offerte effettuate dai vari fornitori, ma mediamente il costo si aggira su 0,84€/kWh. Senza tener conto che non è facile barcamenarsi tra le offerte disponibili.

Cosa bisogna sapere per iniziare quest’avventura?

Qui di seguito un breve vademecum del necessario:

• 1) chiedere al nostro fornitore di energia un aumento della potenza massima al contatore, almeno 6 kW.
• 2) acquistare e installare una Wallbox, vedi informazioni al mio articolo.
• 3) valutare se le ore di ricarica sono sufficienti per garantire un’autonomia adeguata

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